sabato 18 dicembre 2010

Come si fa l'energia elettrica?

La produzione netta di energia elettrica in Italia nel 2009 è stata di 281.107 GWh, suddivisa in questo modo: 76,8% da fonte termica (combustibili fossili), 18,8% idrica, 2,3% eolica, 1,7% geotermica, 0,2% fotovoltaica. Vediamo come funzionano alcune di queste tecnologie e quali sono le prospettive della ricerca.
L'elettricità è una fonte di energia secondaria: finché non saremo capaci di catturare e usare direttamente quella dei fulmini dovremo continuare a produrla bruciando combustibili oppure sfruttando i dislivelli d'acqua, i venti o il Sole.

È anche un tipo di energia particolare. Quella a cui ci riferiamo qui dovremmo chiamarla elettrocinetica: è l'energia che una corrente elettrica (il moto degli elettroni lungo un cavo), prodotta da un generatore di corrente o dalle reazioni elettrochimiche in una batteria, percorrendo un circuito, può fornire a un motore elettrico, una resistenza, un lettore mp3 per farli fuzionare. Fatta eccezione per le batterie, l'elettricità non si può accumulare. Per fare fronte alle necessità di una nazione deve essere prodotta quando serve e nella quantità che serve, un fatto che limita la diffusione su vasta scala di alcune tecnologie, come il fotovoltaico.



A mettere in azione il generatore è il "motore" della centrale elettrica e per distinguere un motore da un altro usiamo due fattori: il tipo di combustibile e la potenza (kWatt, MegaWatt eccetera). Combustibile e potenza ci aiutano a descrivere le tecnologie: nelle prossime pagine facciamo un riepilogo delle principali tecnologie che usiamo per produrre elettricità a livello industriale e facciamo il punto sulla ricerca.

ARTICOLO TRATTO DA FOCUS.IT (IMMAGINE NO)



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